Marcia indietro a Camaiore per la realizzazione del centro di smistamento per ospitare i profughi che doveva sorgere nel piazzale vicino la sede della  Misericordia di Camaiore. Dopo le proteste da parte dei residenti che hanno preso parte ad una assemblea alla Misericordia il sindaco Alessandro Del Dotto è dovuto tornare indietro sui suoi passi e quindi i profughi ulteriori che arriveranno nel Comune verranno ospitati in più alloggi bloccando quindi i lavori della struttura d’accoglienza che erano già iniziati in questi giorni.
 “Fallimentare: non può che essere questa la definizione del modus operandi dell’Amministrazione Del Dotto e della Misericordia nel gestire il caso dell’accoglienza profughi a Camaiore”. Così scrive il consigliere Udc Pier Francesco Pardini, dopo la manifestazione di oggi davanti il municipio di Camaiore. Assente, colpevolmente secondo i manifestanti, il sindaco.

“La Misericordia – scrive Pellegrini – attualmente gestita da un Commissario, ha dato comunicazione ai propri soci solo a decisione già presa, convocando una riunione tardiva per mercoledì 1 giugno (durante la quale, tra le altre cose, non era presente nessun membro dell’Amministrazione Comunale), con i lavori per la preparazione del campo profughi iniziati il giorno precedente. Come socio attivo da moltissimi anni, condivido lo scopo assistenziale e di sostegno che deve assolvere la Misericordia, ma in questo caso è mancata la partecipazione che deve essere alla base di questo istituto; capisco e condivido lo sforzo che sta facendo il Commissario per cercare il risanare il deficit dell’associazione e l’accoglienza dei profughi poteva essere un’opportunità, ma su questa tematica dovevano essere coinvolti non solo gli iscritti ma anche la stessa comunità in cui si opera. Non sto mettendo in discussione la legittimità o meno di questa decisione, ma discuto sull’opportunità di una simile scelta, per i risvolti sociali che comporta sui cittadini.

“Ancora più grave l’atteggiamento del Sindaco Del Dotto, che prima ha preso una decisione senza coinvolgere e consultare la cittadinanza e poi, in seguito alla imponente protesta portata avanti dai cittadini e diffusa sui social, ha fatto una brusca marcia indietro, sospendendo il progetto. Il tutto a poche ore da una nota del PD, nella quale il partito annunciava il pieno sostegno alle scelte del primo cittadino e ne difendeva l’operato (rendendo evidente la mancanza di coordinamento anche politico di questa vicenda). Sono sicuramente soddisfatto per questo stop (che spero definitivo e non solo per temporaneo), ma questo modo di agire fa emergere, ancora una volta, il forte distacco che il Sindaco ha nei confronti della città. Come poteva pensare che la decisione di installare una tendopoli potesse essere attuata senza consultare i cittadini? Si tratta infatti di una questione che è assurdo far cadere dall’alto, ma deve essere condivisa, poiché implica una serie di problematiche che non possono essere ignorate. Di fronte a queste proteste, che non potevano essere ignorate, il Sindaco ha parlato di strumentalizzazione, quando si è invece trattato, al di là delle posizioni politiche, di una legittima protesta partita dagli stessi cittadini”.

“Del Dotto dovrebbe essere a conoscenza dei problemi di sicurezza e di controllo del nostro territorio; in una situazione abbastanza tesa, questa decisione potrebbe peggiorare le criticità già esistenti. La mia paura è che in questo momento così delicato, si alzi ulteriormente il livello di preoccupazione nei cittadini e temo quindi che si possa instaurare un clima di insicurezza e di forte disagio per tutta la comunità, che non è stata debitamente informata. Secondo quanto appreso dalla stampa, il Sindaco ha già siglato un accordo con la Prefettura, senza un minimo coinvolgimento della cittadinanza (anche i residenti della zona individuata come location della tendopoli erano del tutto ignari di quello che stava per accadere), avviando immediatamente i lavori, con una rapidità e un fattore sorpresa che ricorda un blitz. Avrebbe dovuto invece, a mio avviso, informare la comunità prima di prendere qualsiasi decisione, esponendo la situazione e le varie opzioni possibili; c’erano infatti margini di scelta, come dimostrano i provvedimenti presi da tantissimi altri Sindaci, che hanno declinato l’invito della Prefettura, motivando le proprie scelte e cercando di salvaguardare i propri cittadini”.

“Del Dotto ha deciso invece di creare un campo profughi, in grado di accogliere 60/70 immigrati e forse anche di più, senza consultarsi e informare i suoi concittadini; le proteste lo hanno costretto a una brusca inversione, con la convocazione tardiva di un’assemblea per oggi 2 giugno. Mi auguro a questo punto che il progetto venga definitivamente archiviato per il bene della comunità e spero che gli sforzi dell’Amministrazione si rivolgano verso le tante situazioni di emergenza sociale presenti nel nostro Comune: anziché cercare una soluzione per gli immigrati, sarebbe meglio dare la priorità ai tanti cittadini camaioresi, che sono in estrema difficoltà e aspettano una collocazione abitativa”.

manifestazione camaiore no migranti

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